lunedì 16 maggio 2016

INNOVAZIONE SISTEMA ITALIA, FOGEPI - FONDO GENERALE PUBBLICO ITALIANO

di Alberto Branchetti

Oggi in Italia si recepisce questa voglia di privatizzare, privatizzare sembra l'unica strada per alleggerirsi dei deficit di bilancio o per incassare qualche miliardo di euro da investire in varie attivita'.
Le Aziende Pubbliche le suddivido in: utili, inutili, strategiche e Aziende Certe, queste poi le suddivido  in Aziende con bilanci in passivo o in attivo.
L'elenco delle aziende Statali e Parastatali  inutili e' lunghissimo, una volta individuate ovviamente andrebbero chiuse subito.
Le aziende Statali utili alla collettivita' anche se in passivo andrebbero ristrutturate e per prima cosa naturalmente cambiati i Manager ed i CDA.
Poi ci sono le aziende Pubbliche Strategiche, io ritengo strategiche per il nostro Paese, l'acqua potabile, l'energia elettrica, le strade e autostrade e le ferrovie, beni immobili e mobili di importanza storico-artistica, e certamente la TV Pubblica.
Le aziende Pubbliche Certe, sono quelle aziende che producono beni o servizi di cui lo Stato e i cittadini non potranno mai fare a meno,  certe volte coincidono anche con le aziende Strategiche.
Le aziende Pubbliche Certe le chiamo Certe perche'  proprio per loro natura avranno sempre un mercato e daranno, se gestite bene, sempre utili.
La mia idea nasce dalla necessita' oggettiva di incassare qualche miliardo di euro, ma anche di mantenere la proprieta' delle aziende Pubbliche Strategiche e di quelle Certe.
Per incassare i miliardi di euro necessari oggi e non vendere gli Asset Pubblici bisogna riuscire a dare molto  piu' valore a quello che si vende.
FONDO STATALE PUBBLICO
Io ho una visione diversa, creare una nuovo soggetto economico, che potra' in futuro essere utilizzato in altre situazioni, creare una SPA STATALE nel caso specifico FONDO GENERALE PUBBLICO ITALIANO, FOGEPI e collocare sul mercato le azioni di questo fondo Statale.
In breve, lo Stato cedera' le azioni e la proprieta' delle aziende Pubbliche Strategiche e di quelle  Certe alla FOGEPI, successivamente andremo a quotare in borsa la FOGEPI, (magari presso la borsa di NY o di Londra) e collocheremo soltanto fino al 30% del pacchetto azionario.
Il prezzo delle aziende Statali da privatizzare sarà piu' alto collocando sul mercato le azioni della FOGEPI  che vendendole singolarmente.
Le azioni della FOGEPI interesseranno sicuramente ai  Fondi Sovrani  ed  investitori internazionali di primo livello, questi  saranno ben disposti a pagare un prezzo più alto per le azioni della FOGEPI, cosa che certo non accadra' per l'acquisto di azioni di aziende Pubbliche Italiane  piccole rispetto al panorama mondiale, quindi non "appetibili".



Alberto Branchetti

BANCHE IN DEFAULT - LE REGOLE NON SCRITTE

di Alberto Branchetti

Le Banche sono aziende private e quindi rispondo anche loro alle regole del mercato; devono produrre utili,  ma, purtroppo, sono soggette alla legge fallimentare come qualsiasi altra impresa privata nonostante svolgano anche una funzione sociale.
I correntisti non hanno nulla di cui preoccuparsi se  la Banca è sana e capitalizzata ed ha una gestione  ineccepibile.
I problemi nascono quando la Banca non opera  nel rispetto delle leggi  bancarie e civilistiche perche' in questi casi i primi ad esserne danneggiati saranno i correntisti.
Dobbiamo rilevare che diversi Istituti Bancari sono in crisi,  perché la situazione economica Italiana ed Europea e' grave, ma anche perche' certe volte la gestione non e' "impeccabile".
PROBLEMI DEL SISTEMA BANCARIO
  • Eccessivi crediti deteriorati nei bilanci.
  • Istituti troppo piccoli per le sfide Europee e Globali del mercato,
  • (alcune operano addirittura a livello Provinciale).
  • Mancanza di standardizzazione dei costi.
  • Impossibilita' reali di espandersi sul mercato.
  • Impossibilita' di quotarsi in Borsa.
  • Mancata di ristrutturazione interna, necessaria in riferimento alla nuova situazione economica.
  • Troppe filiali sparse sul territorio,  oggi  rese inutili con l'utilizzo delle nuove tecnologie.
I controlli sull'operato del sistema Bancario esistono sia a livello Italiano (BANCA D'ITALIA e CONSOB) ma soprattutto a livello Europeo con il SISTEMA EUROPEO DI VIGILANZA BANCARIA  (SEVIF). Il sistema di vigilanza Europeo e' complesso e ben studiato e comprende diversi Istituti - MUV - CGV - SEVIF - AEV - ABE - EIOPA - ESMA - CERS, perciò non mancano i controlli a tutela dei correntisti.
Io non ritengo opportuno analizzare l'operato e gli interventi della Banca D'Italia, della Consob o del SEVIF, perché, a mio avviso,  sono meccanismi ottimizzati e funzionano bene.
SISTEMA EUROPEO DI VIGILANZA BANCARIA
FONTE: BANCA CENTRALE EUROPEA (VIGILANZA BANCARIA)   ://www.bankingsupervision.europa.eu/about/thessm/html/index.it.html
SISTEMA NAZIONALE DI VIGILANZA BANCARIA

CONSOB                                   http://www.consob.it/web/area-pubblica/attivita

BANCA D'ITALIA                   http://www.bancaditalia.it/chi-siamo/

BAIL IN
Nel caso si prospettino crisi Bancarie, da gennaio verranno introdotte per il sistema Bancario Europeo nuove norme  (BAIL IN), ed in sintesi, si possono riassumere come segue:
  • Divieto di salvataggio delle Banche in default da parte degli Stati e da parte delle Banche Centrali .
  • I conti correnti per la parte superiore a 100 mila euro potranno essere assorbiti dalle Banche e utilizzati per ripianare i debiti.
  • Se la Banca e' in default, le azioni non varranno piu' niente e gli azionisti saranno i primi a perdere.
  • Le obbligazioni subordinate non verranno rimborsate ovvero saranno rimborsate solo dopo che tutti i creditori saranno soddisfatti.
Certo è che quando una Banca e' in dissesto e' importante che sia prevista la procedura istituita chiamata BAIL IN dalla UE.
In mancanza di questo strumento operativo in caso di default della Banca i fornitori,  i dipendenti, i clienti che hanno i depositi perderebbero tutto. Anche i clienti  che hanno acquisito finanziamenti, scoperti di c/c e mutui,  avrebbero da perdere,  perche' dovrebbero restituire immediatamente  il capitale e gli interessi percepiti alle aziende di recupero crediti   alle quali gli Istituti in dissesto nel frattempo avranno ceduto i crediti. In mancanza di un accordo tra le parti, queste aziende specializzate potrebbero decidere di pignorare i beni a garanzia.
POSSIBILI SOLUZIONI
La Banca impiega alcuni anni prima di entrare in default; quindi, i bilanci, se veritieri, sono gli strumenti principali perché fanno comprendere i  problemi finanziari, prima che sia troppo tardi per intervenire, quindi il sistema necessita di nuove norme, tra le quali:
  1. le regole operative per i manager bancari dovranno essere necessariamente più rigide;
  2. dovrà essere trovata, prima possibile, una soluzione per i crediti deteriorati "1";
  3. dovà  essere impedita la vendita di Obbligazioni  subordinate ai cittadini privati non assistiti da un consulente finanziario; 
  4. dovrà essere cantierizzata una legge per l'accorpamento delle Banche non a carattere Regionale;
  5. dovrà essere cantierizzata una legge per la quotazione in Borsa di tutti gli Istituti di Credito;
  6. dovrà essere aumentata la soglia assicurativa del danaro depositato in Banca da 100 mila a 200 mila euro; 
  7. le Banche dovranno avere l'obbligo di predisporre un quadro riassuntivo del bilancio,  corredato con i  parametri di indicazione del livello di  solidita' economica. Questo quadro riassuntivo dovra' essere comunicato  ogni 6 mesi,  agli azionisti ed ai correntisti.
I  clienti  devono poter valutare, se la Banca soddisfa le loro aspettative oppure no', e decidere se rivolgersi ad un altro Istituto.
Si tratterebbe di una vera rivoluzione dove la trasparenza costringerebbe tutte le Banche e i loro manager a lavorare per migliorare il rating per attrarre nuovi clienti e per non perdere quelli già acquisiti.
La "trasparenza" e la "conoscenza" sono le armi piu' potenti per sconfiggere l'incompetenza.



Alberto Branchetti

SISTEMA BANCARIO ITALIANO - BAIL IN - POSSIBILI SOLUZIONI.

di Alberto Branchetti

Il sistema Bancario Italiano è in crisi  a causa dei 350 (210), miliardi di crediti deteriorati,  ma anche  a causa dei troppi piccoli Istituti, degli  esigui margini di operatività, degli alti costi di gestione e amministrazione e dell'impossibilità oggettiva di quotarsi in Borsa per reperire capitali.
Tutti questi problemi sono venuti alla luce sia per la situazione del MPS e sia per le nuove norme Bancarie della UE.
L'impossibilità dello Stato di incidere sul Sistema mette in crisi non solo gli Istituti Bancari ma anche il sistema produttivo e commerciale  Italiano.
Trovare una soluzione praticabile e applicabile velocemente è vitale.
Ritengo che le Banche Italiane debbano prendere atto della loro situazione economico-finanziaria e iniziare a progettare nuove strutture finanziarie.
 MODIFICHE AL SISITEMA BANCARIO - PROPOSTA INNOVATIVA
La mia proposta è di costituire  in ogni Regione una nuova Banca Regionale Spa  (BRS) dove gli azionisti dovrebbero essere le piccole BCC e tutti gli Istituti che vorranno parteciparvi.
Le  B.R.S.spa dovranno, iniziare la procedura per quotarsi in Borsa.
Le nuove BRS spa potranno operare sul territorio come qualsiasi altra Banca.  Le BCC  potranno iniziare a disfarsi dei crediti deteriorati trasferendoli ad Istituti specializzati. Le BCC prima di cedere i crediti deteriorati, dovrebbero emettere delle Obbligazioni che verranno acquistate dalle BRS spa per coprire le perdite.
Le nuove BRS spa  potranno intervenire per favorire la fusione o l'acquisizione di piccoli Istituti Bancari.
Inoltre, dovrebbe essere istituita anche una nuova Banca Nazionale Finanziaria Spa  (BNF) i cui azionisti dovrebbero essere le BRS.
Questo nuovo Istituto (BNF) sarà una Banca-Finanziaria in quanto non opererà sul territorio in senso classico, ma potrà acquistare BOT, CCT, Azioni e Obbligazioni sia Italiane che Estere e collocarle sul mercato finanziario. Inoltre, con gli asset acquistati potrà creare "pacchetti finanziari" e  Fondi d'Investimento.
La nuova Banca Nazionale Finanziaria Spa,  dovrà essere quotata in Borsa.
Tutti gli Istituti partecipanti alle BRS  spa dovranno provvedere a ristrutturare la loro piramide dirigenziale riducendo al minimo indispensabile i CDA e firmando una precisa dichiarazione d'intenti per provvedere alla loro ristrutturazione.
CONCLUSIONI
- creazione delle BRS (Banche Regionali Spa) che serviranno a svuotare i bilanci dai crediti deteriorati, a salvare gli Istituti in crisi e, successivamente, ad inglobare i piccoli Istituti; così facendo, di fatto il sistema Bancario Italiano risulterebbe piu' solido e forte.
- istituzione di una Banca Nazionale Finanziaria Spa che, operando e reperendo capitali sul mercato Internazionale con strumenti finanziari idonei e avanzati, contribuirebbe a rendere stabile e forte il sistema. La forza di questa Banca sarà la flessibilità, i bassi costi di gestione e i forti margini operativi.

Alberto Branchetti